domenica 16 Dicembre, 2018 - 00.00
Morfeo
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Dormire e sognare. Riposare e far viaggiare la fantasia. Scatenarsi, danzare, assumere le forme più assurde. Alle volte si prendono certi spaventi! Spaventi che ti fan saltar giù dal letto…
Morfeo è il dio della notte, del sogno, dell’inconscio. La caratteristica di Morfeo è di prendere le sembianze di persone (vive o morte) e di farci visita in sogno. Il suo nome deriva dalla parola greca morphé (forma). Perciò il dio dei sogni è anche il dio delle forme. Nella ricerca su Morfeo ci si fa travolgere dalle Metamorfosi di Ovidio e si intuisce che la parola trasformazione, variazione delle forme e dell’aspetto, ha molto a che fare con ciò che si cerca. Il papà di Morfeo si chiama Ipno che in greco significa Sonno. La mamma Notte. Prevedibile. Come il padre, Morfeo induce il sonno con un mazzo di papaveri. Come la mamma, è tollerante e libero. Agisce quando nessuno lo vede, al buio. É dotato di due grandi ali di farfalla. Si veste poco ma non ha mai il raffreddore. É velocissimo, sa essere qui e lì in un lampo. Senza fare alcun rumore.
Arearea ama giocare. La danza è il suo linguaggio preferito. È un mezzo, non il fine, per interpretare il presente, per fare il punto su cosa oggi sia la corporeità, per sviscerare, o anche solo osservare, nuovi comportamenti, nuove mode e nuovi modelli. La danza è espressione che racconta il sotterraneo ma è anche stimolo alla fantasia, alla creatività, all’evasione.
Il mio sonno è una danza.